La grande bellezza

Cari ragazzi e ragazze,

Con notevole ritardo scrivo il resoconto della nostra ultima psicogita perché gli eventi dell'ultima settimana, non ultimo l'escalation del nazismo sanitario italiano e i suoi danni devastanti sulle persone dotate di anima e cuore, mi hanno molto assorbito, e mi sono trovato un po' nella situazione del colibrì che, con una goccia d'acqua nel becco, cerca di spegnere l'incendio nella foresta dalla quale gli altri animali fuggono, credendosi impotenti.

Proprio il contatto con il Male instancabile, con l'odio per la vita e per l'umanità che ormai regola ogni aspetto della nostra esistenza quotidiana, per contrasto mi fa immergere ancora di più nel ricordo della nostra ultima gita, tenutasi un paio di domeniche fa.

Il tema era dato dagli elementi fondanti il cosmo nelle mitologie antiche di stampo alchemico e abbondantemente presenti nella forma del sole, della sabbia e della roccia, del mare, del vento e della verzura mediterranea: Fuoco, Acqua, Aria e Terra per il mondo greco; Fuoco, Acqua, Metallo, Legno e Terra per la cultura tradizionale cinese. Ed effettivamente ne ho parlato diffusamente per un'oretta, delle loro corrispondenze con i cicli della natura e con le dinamiche costitutive ed espressive del corpo biologico ed energetico, della loro associazione con le variabili temperamentali e gli aspetti della salute umana.

A completamento della suddetta lezione accademica, ho ritenuto ineludibile sfruttare a nostro beneficio l'enorme energia del luogo, e sulla spiaggia ci siamo quindi lanciati nella pratica della più antica sequenza conosciuta di Qi Gong, la nota ginnastica energetica cinese, il Baduanjin, gli "otto pezzi di broccato", di cui sono piaciuti tanto i nomi fantasiosi degli esercizi che la tradizione ci ha fatto pervenire.

Nel luogo dove eravamo, tempo e spazio si dilatavano in modo difficile da comprendere, ma non da percepire, e in breve ho capito che dovevamo largamente accorciare il percorso, sostituendo la meta preposta della Torre dell'Uccellina con il breve tratto che unisce la spiaggia al panoramicissimo sentiero delle Due Torri, regalandoci così la psicogita dal percorso più breve e tranquillo di tutte quelle fatte sinora.

Guadagnato così un po' di tempo, abbiamo potuto praticare in spiaggia, illuminati dal sole calante, una mezz'ora di Zazen, che ha dimostrato ai praticanti più concentrati come tale pratica meditativa non sia solo capace di contrastare il gelo della montagna (vedi scorsa psicogita), ma anche il freddo umido portato dal vento che ci schiaffeggiava dal mare.

Ma tutto quanto sopra è stato per me solo un decoro di poco pregio, se posto di fronte alla sconfinata bellezza del luogo dove abbiamo avuto il privilegio di trascorrere questa giornata speciale. Personalmente, non conosco parole adatte a trasmettere cosa si prova quando si è lì, al cospetto, ritengo, non solo della Natura, ma di Dio.

Conosco la teologia, l'antropologia e la mitologia, e soprattutto la metafisica, e dunque gli argomenti sulla sostanza della divinità non mi sono certo estranei; ciò nonostante, aderendo in questo alla sensibilità islamica, non ritengo che Dio si possa descrivere. Credo però che si possa sperimentarne la presenza, in alcuni momenti e in certi luoghi: io l'ho percepito lì, sulla Spiaggia di Collelungo, nella Marina di Alberese, domenica 21 novembre 2021, infinita Quiete di un angolo di cosmo, intoccato dal Caos strisciante che contamina ogni ambito del mondo.

La quarta via per arrivare ad accettare l'ovvietà dell'esistenza di Dio, nel novero delle forme della prova ontologica, è chiamata da Tommaso d'Aquino "ex gradu perfectionis", la via del grado di perfezione, riferito alle qualità semplici degli enti, ovvero ai vari gradi presenti nella verità, nella nobiltà e nelle altre perfezioni, dove la maggiore o minore quantità di qualcosa suppongono sempre un termine di paragone assoluto per essere misurate e concepite. Da ciò si deduce che esiste un vero di per sé, un buono di per sé, ossia un grado supremo di tutte le perfezioni che trova in sé la propria ragione di commisurazione. La perfezione pura, separata, è tutta e solo se stessa, unica, infinita, non suscettibile di aumenti o diminuzioni, causa delle perfezioni ricevute dai soggetti che la possiedono secondo un particolare modo o grado, i quali, non essendo essi la perfezione posseduta, perché non si ha in modo assoluto ciò che si ha per causa di un altro, non possono darsela e per averla devono dipendere da chi è la perfezione stessa, cioè Dio, perfezione delle perfezioni.

Per me, Dio era lì, e tanto mi è bastato.

Credendo, Vides!

Andrea

P.S. poiché il Tao insegna che all'energia intimista dello Yin bisogna sempre associare quella godereccia dello Yang, con un manipolo di irriducibili siamo poi andati a ubriacarci a Porto Santo Stefano, villaggio suggestivo e vitale, seppure svuotato dalle plebi estive, anche in quella bella serata invernale. 😎